INTERVISTA AL SOCIO DI IOARTE – PIERLUIGI COCCHI

Nome e Cognome – Pierluigi Cocchi Pierluigi-Cocchi

Nome d’Arte – Pierluigi Cocchi

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Svelaci il significato del tuo nome d’Arte. – E’ il mio nome e cognome senza segreti o altro. Semplicemente il nome e cognome di battesimo.

Tre aggettivi per far capire il fuoco che arde dentro di te. – Nessun fuoco, è una passione che ho sempre avuto, fin da piccolo. Mi piaceva disegnare e dipingere e raccontare ciò che avevo da dire anche con il disegno e i colori.

Quando hai creato la tua prima opera e hai capito di essere un artista? – E’ un percorso che man mano è venuto avanti mentre crescevo.

Quale opera più ti rappresenta? (per poterla inserire nella pubblicazione dell’intervista ti chiediamo che l’opera sia presente in IoArte, grazie) – L’opera che più mi rappresenta è “Omaggio alle donne”. In questo lavoro ho voluto rappresentare la donna sfruttata sia nel campo pubblicitario che nella vita quotidiana quale lo sfruttamento sessuale e la donna manichino che viene indotta ad acquistare prodotti di bellezza o d’abbigliamento tramite vetrine appositamente studiate per attrarre e indurre all’ acquisto e altro.

Raccontaci la mostra a cui hai partecipato che ti ha dato più emozioni e soddisfazioni. Spiegaci le motivazioni e raccontaci come l’hai organizzata e vissuta. Spiegaci anche il perché le altre mostre che hai fatto non hanno avuto le stesse gratificazioni. – Una mostra a Roma negli spazi espositivi della Basilica di Santa Maria in Montesanto. La Chiesa degli Artisti Italiani.

In che ambiente crei le tue opere? Parlaci dei tuoi momenti d’Arte. (se sono solitari, o con musica, se niente di distrae o se ti isoli dal mondo, se ritocchi per giorni e mesi la tua opera o se condividi l’opera e le emozioni con qualcuno prima che sia finita, oppure se è un’intimità solo tua… ecc..) – Nel mio studio che ho dal 1990. Uno studio spazioso e luminosissimo all’interno di un cortile silenziosissimo. Ho sempre avuto una radio collegata direttamente al quadro luce e sintonizzata su Radio Rai Filodiffusione “Rai radio 5 FD”. Si accende quado entro in studio e si spegne quando esco.

Cosa vorresti cambiasse nel mondo dell’Arte e cosa dovrebbero fare per l’Arte gli operatori del settore? Cosa dovrebbero fare i politici, le associazioni, i musei, le gallerie, i collezionisti ecc.. per salvaguardare e sostenere l’Arte? – Molte cose. Gli artisti secondo me sono sfruttati da tutti. I galleristi non sono seri. Oggi vivono alle spalle degli artisti. Si fanno pagare gli affitti degli spazi espositivi e non sono minimamente interessati alla diffusione seria dell’arte. Oggi vi è una speculazione fortissima e una confusione altrettanto forte. Mentre vi sono artisti interessanti e capaci che vengono soffocati a una speculazione altissima.

Come vivono la tua Arte e il tuo essere Artista la famiglia e gli amici? – Non è semplice essere artista, a volte nascono discussioni tra i famigliari. L’artista è una persona che mal si conciglia con l’andamento regolare della vita comune.

Se non ti senti un Artista compiuto, cosa ti manca come crescita personale per arrivare a sentirti quell’Artista che dentro di te sai già di essere? – Un vero artista sa di esserlo e cerca di comunicare la sua arte tramite i suoi lavori e le sue mostre il resto è fantasia.

Domanda intima: le tue opere le tieni per te o le vendi? Spiegaci anche le motivazioni del perché non vuoi venderle o separarti da esse o illustraci i tuoi canali di vendita che meglio ti aiutano e ti rappresentano, senza quindi mercificare troppo al tua Arte. – E’ un argomento spinoso. Un artista si affeziona sempre ai suoi lavori, ma sa che deve anche separarsi da loro per poterne creare altri. Più i suoi lavori vanno in giro più parlano di lui.

Altre notizie su di te e su cosa ci vuoi raccontare, sulla tua vita e sulle tue mostre. – Personalmente ho portato avanti due percorsi paralleli. Per vivere e mantenere la mia famiglia dal 1974 al 2010 ho svolto la professione di Designer che mi ha dato molte soddisfazioni sia in Italia che all’Estero specialmente in Francia. Questo mi ha permesso di essere libero da vincoli commerciali e di svolgere la mia ricerca artistica in libertà assoluto senza vincoli. E sono arrivato ad oggi.

Un grazie a Pierluigi da IoArte, Associazione Culturale

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