24 OTTOBRE 1929 – CROLLA LA BORSA DI NEW YORK – L’ARTE CAMBIA
Il crollo di Wall Street – L’Arte viene utilizzata per confrontarsi – Opere dei regionalisti dei precisionisti – L’esplosione delle avanguardie è ormai prossima a venire
L’America negli anni 20 stava vivendo il suo grande sogno, quello di portare e far conoscere a tutto il mondo il proprio stile di vita fatto di modelli legati alla libertà all’emancipazione e al benessere. Il crollo di Wall Street metterà fine a tutto questo facendolo diventare solo un ricordo.
I successivi anni 30 saranno il palcoscenico delle grandi contraddizioni, dei pentimenti, dei dibattiti e dei conflitti sia nell’arte che nella vita, tra tradizioni e modernità. Anche gli artisti che dal vecchio continente si erano diretti nel paese americano con l’intendo di far nascere l’avanguardia, si devono ora confrontare con la grande depressione e la successiva ricostruzione economica.
L’Arte viene utilizzata per confrontarsi su argomenti e usanze regionali con un immediato ritorno alle radici americane più intime. Si raccontano gli incubi della povertà, della crisi economica e delle difficoltà scegliendo come luoghi le città.
Opere dei regionalisti dei precisionisti e della scuola di New York si intrecciano in un vissuto di tradizione e avanguardia, di realismo e di espressionismo astratto.
Emergono artisti come Georgia O’Keeffe, con le sue forme voluttuose.
Hopper, considerato il massimo interprete del mondo americano che utilizza un’arte radicata nella realtà locale nello stile e nei temi pessimistici.
Figure sopraffatte dalla società moderna, bloccate in uno spazio silenzioso, avvolte dalla solitudine, sono il ritratto sconfortante e malinconico dell’America caotica che stenta a uscire dalla Grande depressione.
La pittura realista con il suo clima pessimista e sconfortato, fa da contrapposizione a quel felice connubio tra arte americana e avanguardia europea che prende vita nelle opere di Gorky e Pollock.
L’esplosione delle avanguardie è ormai prossima a venire.
Ciao, alla prossima
articolo a cura di Franca Barzan
Staff di IoArte
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