DONNE E FIORI NEI DIPINTI
di Lidia Borella
Il legame tra donne e fiori nella pittura è un tema appassionante e molto rappresentato nel corso dei secoli; osservando un dipinto con questi due soggetti viene da chiedersi quale simbolo leghi le une agli altri.
Nella pittura occidentale la rappresentazione di donne e fiori ha riscosso e riscuote successo ed è vastissima la produzione di opere legate a questo tema: nella ritrattistica è interessante osservare quali fiori abbia scelto la donna ritratta o quali abbia scelto per lei l’artista.
I fiori nei dipinti racchiudono una precisa simbologia: le rose rappresentano l’amore, i gigli la purezza, le orchidee la stravaganza …
Inoltre, le diverse specie botaniche di ogni stagione rappresentano simbologie differenti: i fiori primaverili sono associati alla gioventù e alla rinascita, le peonie preannunciano l’estate, i crisantemi incarnano l’età matura, la stella di Natale, l’agrifoglio e il vischio, caratteristici della stagione invernale, fanno pensare alle feste e alla fine dell’anno; insomma le diverse rappresentazioni evocano una vasta gamma di emozioni.
Figure femminili e fiori sono soggetti molto presenti soprattutto nella pittura Medioevale e Barocca, ricca di simboli, ma si trova una vasta produzione anche nell’epoca moderna con i Preraffaelliti e gli Impressionisti.
Un tema che attraversa l’intera storia dell’arte è l’innocenza, nella tradizione cristiana il fiore associato a questo sentimento è il giglio bianco, immagine simbolo nella scena dell’Annunciazione.
Nelle varie epoche però il giglio ha rivestito diversi ruoli; la mitologia narra che il fiore sia nato quando la dea Era allattava il piccolo Eracle: del latte materno si riversò sulla volta celeste dando origine alla Via Lattea, mentre alcune gocce cadute sulla Terra portarono alla nascita del giglio.
Nell’antichità questo fiore era simbolo di bellezza, fecondità e ricchezza, solamente con il Cristianesimo diventò simbolo dell’innocenza.
Il tema della donna associata ai fiori spazia dall’amore, alla passione, alla bellezza, alla transitorietà, al sonno, alla morte, caratteristiche interpretate diversamente a seconda del periodo storico-artistico e attraverso l’utilizzo di diverse simbologie.
Un fiore molto raffigurato è il papavero, metafora del sonno e del sogno, ma anche un segnale inconfondibile dell’arrivo dell’estate; i papaveri ci affascinano per la loro fragilità, per i loro petali delicatissimi e sottili, sono splendidi ed effimeri fiori dal colore rosso vivo che l’estate ci regala.
Nella mia produzione pittorica ho realizzato diversi dipinti con la figura femminile circondata dai papaveri; trovo che siano dei fiori ricchi di fascino e che trasmettono allegria, per me sono anche un rimando all’infanzia ed il colore rosso è simbolo di vitalità e vivacità.
Un altro fiore che inserisco spesso nei miei dipinti è la rosa, la regina dei fiori, che dipingo nelle mie composizioni per conferire un sentimento romantico e d’amore alle scene e per esaltare la bellezza delle donne che rappresento.
Sono davvero moltissimi i dipinti in cui i pittori hanno associato le rose alle donne, per citarne solo alcuni:
L’olfatto di Pieter Paul Rubens
Madame de Pompadour di François Boucher
Pensiero malinconico di Francesco Hayez
The soul of the Rose di John William Waterhouse
Roman Widow di Dante Gabriel Rossetti
Blonde à la rose di Pierre-Auguste Renoir
Un esempio curioso è il dipinto “Le rose di Eliogabolo” del 1888, del pittore Sir Lawrence Alma-Tadema in cui viene raffigurata una pioggia di petali di questi affascinanti fiori.
Il dipinto rappresenta una cerimonia nuziale in cui vengono sparsi migliaia di petali rosati, un segno di abbondanza e d’auspicio per una vita prospera e felice.
Lusso e ricchezza possono però far precipitare l’uomo nella sventura: la leggenda narra che in uno dei famosi banchetti dell’imperatore Marco Aurelio Antonino (detto Eliogabolo), alcuni ospiti siano morti soffocati sotto l’incredibile quantità di petali profumati che l’imperatore, ossessionato dallo sfarzo, aveva fatto cadere a pioggia; la scena quindi è diventata un emblema del lusso esagerato che porta alla rovina.
Tornando indietro di un po’ di anni, nel 1837 il pittore Simon Saint-Jean dipinge l’opera “La Jardinière”, anche questo dipinto è caratterizzato dall’abbondanza: una donna adorna da fiori di ogni tipo, un trionfo della natura.
La giardiniera raffigurata porta con sé il meglio del suo giardino: tulipani, peonie, malva, papaveri, e moltissime altre specie botaniche sono dipinte tutte insieme, sembra quasi che un evento straordinario abbia fatto fiorire tutte le piante contemporaneamente, dalla prime annunciatrici della primavera fino a quelle che, ancora in autunno, regalano qualche tocco di colore, una sorta di rappresentazione della ricchezza che la natura può offrire.
Si potrebbe scrivere davvero molto sia riguardo la simbologia dei fiori, sia sui moltissimi dipinti che legano i fiori alle donne: i fiori raccontano emozioni e nei capolavori degli artisti aggiungono un significato simbolico e una lettura a più livelli del soggetto raffigurato.
Un esercizio divertente e curioso è quello di cercare un possibile legame logico tra il personaggio raffigurato e i fiori scelti, osservando i dipinti nei minimi particolari.
29/09/2017, Lidia Borella
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