INTERVISTA AL SOCIO DI IOARTE – ORAZIO

Nome e Cognome – Orazio Cannistraci

Nome d’Arte – nessun pseudonimo

Svelaci il significato del tuo nome d’Arte. – E’ il mio nome e cognome

Tre aggettivi per far capire il fuoco che arde dentro di te. – Passione-Conoscenza-Unicità

Quando hai creato la tua prima opera e hai capito di essere un artista? – Artista-artigiano creativo questa definizione nel corso degli anni è cresciuta con me da quando unendo artigianato e design ho iniziato a progettare e realizzare “I PEZZI UNICI” : sedute-scultura cariche di significati e di valori artistico-artigianali che si uniscono alla funzionalità dell’oggetto.

Quale opera più ti rappresenta? – Direi tutte in quanto a parte più o meno la complessità, sono ispirate dalla mia terra la Sicilia; Se proprio devo indicarne una dico la panca-scultura “L’uomo e la natura” opera che rappresenta un muretto in pietra che invita a sedersi a contatto con una siepe di vegetazione tipicamente mediterranea l’Opuntia ficus-indica, più nota come ficodindia, ricca di colorati frutti. Quindi la bellezza della natura e l’apporto in senso positivo dell’uomo, coniuga l’idea del fare, il creare con le proprie mani, ispirandomi a un materiale antichissimo quale la pietra, al verde delle piante e al piacevole colore dei frutti.

Raccontaci la mostra a cui hai partecipato che ti ha dato più emozioni e soddisfazioni. Spiegaci le motivazioni e raccontaci come l’hai organizzata e vissuta. Spiegaci anche il perché le altre mostre che hai fatto non hanno avuto le stesse gratificazioni. – Ho partecipato nel corso degli anni a tantissime mostre di Artigianato Artistico in molte città italiane a Roma alla XIX BTEX Mostra Internazionale del Turismo, Artigianato e Prodotti Tipici; A tre edizioni della Mostra Europea del Turismo, Artigianato e delle Tradizioni Culturali al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo; A Firenze alla Fortezza da Basso alla Mostra di Artigianato Siciliano; A Padova, Milano, a Messina a ben sette edizioni di Messinarti e a diverse edizioni della Fiera Campionaria Mostre di Attività Produttive della provincia di Messina; A Reggio Calabria e moltissime altre manifestazioni locali. Posso dire senza tema di essere smentito di avere riscosso ovunque unanimi consensi. Adesso mi sono un pò allontanato dal partecipare alle Mostre in cui vengo invitato in quanto le mie opere sono pezzi importanti, ingombranti di peso e volume e quindi tra imballo e trasporto i costi sono notevoli, senza contare poi il tempo per la presenza fisica sul luogo e il relativo soggiorno.

In che ambiente crei le tue opere? Parlaci dei tuoi momenti d’Arte. (se sono solitari, o con musica, se niente di distrae o se ti isoli dal mondo, se ritocchi per giorni e mesi la tua opera o se condividi l’opera e le emozioni con qualcuno prima che sia finita, oppure se è un’intimità solo tua… ecc..) – Nel mio laboratorio di tappezzeria; Ogni manufatto creato e realizzato, viene numerato con marchio a fuoco e accompagnato dal certificato di origine che garantisce l’autenticità dell’opera. Ogni pezzo si porta dietro una storia che poi è la somma di tanti elementi: a partire dall’ispirazione per passare alla fase di progettazione, decidendo la forma nel rispetto delle proporzioni, i colori, la ricerca dei materiali da utilizzare, le tante difficoltà che si incontrano durante la lavorazione, ripagato poi dalla gioia che provo al termine dell’opera dopo tantissime ore di lavoro. Del resto il mio lavoro è ben racchiuso nell’espressione latina “manu facere” – fare con le mani, una sfida continua connotata da intraprendenza, dedizione e un tocco di visionarietà che in fondo caratterizza credo ogni vero maestro d’arte.

Cosa vorresti cambiasse nel mondo dell’Arte e cosa dovrebbero fare per l’Arte gli operatori del settore? Cosa dovrebbero fare i politici, le associazioni, i musei, le gallerie, i collezionisti ecc.. per salvaguardare e sostenere l’Arte? – Per onestà intellettuale devo dire che non conosco bene il mondo dell’arte, mentre visto che lo vivo da molti anni sulla mia pelle conosco bene le realtà del mondo artigiano, ebbene penso che in una nazione libera e democratica come la nostra, ad economia libera, l’iniziativa economica privata di cui l’artigianato deve essere considerato l’espressione più spontanea e genuina , non dovrebbe incontrare nessun ostacolo di tipo burocratico e amministrativo invece lo sappiamo bene come vanno realmente le cose e quindi penso che l’Artigianato vero quello con la A maiuscola, non il surrogato delle grandi imprese, ma chi veramente produce pezzi con lavorazione manuale continuando di questo passo non ha nessuna prospettiva di futuro.

Come vivono la tua Arte e il tuo essere Artista la famiglia e gli amici? – Nella mia famiglia ho sempre condiviso come si dice gioie e dolori; Amici veramente degni di questo nome dispiace dirlo ma sono veramente pochi.

Se non ti senti un Artista compiuto, cosa ti manca come crescita personale per arrivare a sentirti quell’Artista che dentro di te sai già di essere? – Ognuno di noi credo non può sentirsi compiuto, ritengo che c’è sempre da imparare e apprendere.

Domanda intima: le tue opere le tieni per te o le vendi? Spiegaci anche le motivazioni del perché non vuoi venderle o separarti da esse o illustraci i tuoi canali di vendita che meglio ti aiutano e ti rappresentano, senza quindi mercificare troppo al tua Arte. – Le opere di mia creazione richiedono molto spazio, per fortuna ho insieme ai miei fratelli un locale dove vengono esposti; Tengo a precisare che tutte le opere vengono eseguite “solo su ordinazione” Quindi per il potenziale cliente c’è il vantaggio che è possibile a sua richiesta modificare le dimensioni, variare qualche colore, insomma si può realizzare un’opera su misura e gusto del committente, ovviamente sempre nel rispetto del modello originale.

Altre notizie su di te e su cosa ci vuoi raccontare, sulla tua vita e sulle tue mostre. – Da circa quindici anni la sedia-scultura “Il girasole num. 1 insieme al tavolino abbinato si trova esposta al Museo Storico Didattico dalla Tappezzeria di Bologna. Voglio ribadire che il valore dei manufatti artigianali di questo livello, automaticamente si collocano nei beni di lusso e rivolti quindi ad un piccolo mercato di nicchia, persone in grado di capirli e apprezzarli per il loro valore; Di conseguenza entrano in competizione col bene “griffato”, infatti sento parlare di griffe, grandi firme, architetti e designer blasonati, quindi il più delle volte il potenziale cliente compra una determinata opera solo se c’è dietro una firma importante. Ecco questo quindi il punto debole. ovvero il motivo per cui il grande impegno profuso non viene adeguatamente ripagato. Per concludere mi viene in mente quando anni addietro in una delle Mostre tenute a Roma venni avvicinato da una persona che dopo avermi espresso i complimenti per il valore delle mie opere mi propose dietro il pagamento di una cifra importante una recensione di un famoso personaggio che contava e conta ancora nel mondo dell’Arte, ebbene io risposi ” no non mi interessa”, rimane il dubbio col senno di poi che forse sbagliai, anche se nella vita ho imparato a non avere mai rimpianti.

Un grazie a Orazio da IoArte, Associazione Culturale

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