INTERVISTA AL SOCIO DI IOARTE – PATRIZIA TURCHETTI

Nome e Cognome – Patrizia Turchetti

Nome d’Arte – Patrizia Ti

Svelaci il significato del tuo nome d’Arte. – Nessun segreto sul nome d’Arte, semplicemente il mio nome e l’iniziale del mio cognome, mi piace che la gente “mi chiami” per quella che sono.

Tre aggettivi per far capire il fuoco che arde dentro di te. – Occhi Mente Cuore, non sono aggettivi ma tre parole che mi descrivono benissimo.

Quando hai creato la tua prima opera e hai capito di essere un artista? – Mi e’ stato suggerito di “osservare” , l’ho fatto! Alla fine ho capito che dentro di me c’erano le tre parole che ho elencato prima.

Quale opera più ti rappresenta? (per poterla inserire nella pubblicazione dell’intervista ti chiediamo che l’opera sia presente in IoArte, grazie) – Tutte le opere che pubblico mi rappresentano. Ognuna di loro parla di me e e di quello che io vedo e sento.

Raccontaci la mostra a cui hai partecipato che ti ha dato più emozioni e soddisfazioni. Spiegaci le motivazioni e raccontaci come l’hai organizzata e vissuta. Spiegaci anche il perché le altre mostre che hai fatto non hanno avuto le stesse gratificazioni. – Le mostre che mi hanno dato un’emozione grandissima e altrettanta soddisfazione sono di un progetto legato alle donne NEREIDI ALLA DERIVA. Tre edizioni e la grande gioia di aver sensibilizzato le persone a guardare con altri occhi le Donne. Ed ora l’esposizione come finalista al Premio Arte Laguna 16/17 in cui ho presentato una foto della serie Old Stuff. Tutte le mostre che ho fatto mi hanno regalato qualcosa, nessuna esclusa.

In che ambiente crei le tue opere? Parlaci dei tuoi momenti d’Arte. (se sono solitari, o con musica, se niente di distrae o se ti isoli dal mondo, se ritocchi per giorni e mesi la tua opera o se condividi l’opera e le emozioni con qualcuno prima che sia finita, oppure se è un’intimità solo tua… ecc..) – I miei servizi fotografici vengono realizzati all’aperto o in location particolari, molte volte andando contro ogni tecnica fotografica. Dicono che mi contraddistinguo per la capacita’ di mettere in evidenza particolari e di “far parlare” le mie foto. Momenti in cui mescolo musica, sensazioni, e osservo l’anima delle cose e delle persone. Pochi ritocchi, la foto e’ l’attimo perfetto che passa velocissimo, sarebbe un peccato rovinarlo. Osservo pero’ le mie foto molto attentamente e da sola. Si’ condivido le mie opere con il mondo, e’ bello sentire e leggere quello che le persone vedono nei miei scatti.

Cosa vorresti cambiasse nel mondo dell’Arte e cosa dovrebbero fare per l’Arte gli operatori del settore? Cosa dovrebbero fare i politici, le associazioni, i musei, le gallerie, i collezionisti ecc.. per salvaguardare e sostenere l’Arte? – Ovvio che ogni artista vorrebbe che il mondo dell’Arte non venisse “sporcato” da persone incompetenti o da critici improvvisati. Forse bisognerebbe che l’Arte fosse libera, non ingabbiata in stereotipi creati per proprio interesse. Musei, associazioni, collezionisti, gallerie ecc.ecc. forse dovrebbero almeno una volta toccare con mano le opere, intendo che sarebbe bello che creassero due eventi all’anno dove molti artisti potessero incontrarsi ed esporre in modo gratuito per avere la possibilita’ di farsi conoscere. Sono convinta che social, mail, e cellulari sono un muro che non permette la reale conoscenza di quello che un artista crea.

Come vivono la tua Arte e il tuo essere Artista la famiglia e gli amici? – Devo dire che gli amici hnno sempre dato molto valore alle mie foto, forse perche’, come ho scritto nella mi presentazione, lascio perdere la maggior parte delle volte la tecnica e uso il cuore e gli occhi. Come vedete altre due parole che ho usato prima.

Se non ti senti un Artista compiuto, cosa ti manca come crescita personale per arrivare a sentirti quell’Artista che dentro di te sai già di essere? – Mi piacerebbe che la mia Arte fotografica venisse veramente “scoperta” per quello che riesco a trasmettere. Avere la possibilita’ di creare fianco a fianco con altri artisti qualcosa che rimanga nel tempo.

Un grazie a Patrizia da IoArte, Associazione Culturale

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