INTERVISTA AL SOCIO DI IOARTE – Rosa Maria Protopapa

Nome e Cognome – Rosa Maria Protopapa

Nome d’Arte – RMProtopapa

Svelaci il significato del tuo nome d’Arte. – Il mio nome d’arte è solo una parte del mio vero nome. Ho voluto lasciarlo per non avere filtri tra la mia arte e la mia personalità.

Tre aggettivi per far capire il fuoco che arde dentro di te. – audace, disincantato, eloquente

Quando hai creato la tua prima opera e hai capito di essere un artista? – Non lo so, non mi sento un’artista, dipingo solo i miei sentimenti per comunicarli agli altri

Quale opera più ti rappresenta?  – “On the Road” perché sia il soggetto sia la tecnica che ho utilizzato rappresentano ciò che per me è la vera essenza dell’arte.

Raccontaci la mostra a cui hai partecipato che ti ha dato più emozioni e soddisfazioni. Spiegaci le motivazioni e raccontaci come l’hai organizzata e vissuta. Spiegaci anche il perché le altre mostre che hai fatto non hanno avuto le stesse gratificazioni. – La mostra più entusiasmante per me è stata la mia prima personale. L’ho organizzata in un bar in una zona molto frequentata della mia città, dove c’è stata una convergenza di gente semplice con la quale ci si intratteneva solo per il piacere di discutere di arte davanti ad un caffè. Le esperienze meno gratificanti le ho vissute alle mostre collettive organizzate da terzi dove sono state manifestate propensioni verso i conoscenti e quindi dove ho visto perso il significato dell’esperienza artistica condivisa.

In che ambiente crei le tue opere? Parlaci dei tuoi momenti d’Arte. – Preferisco dipingere all’aperto e tendo ad isolarmi e a dimenticarmi del mondo che mi circonda. Chiedo sempre ai miei cari un parere sulle mie opere ma quando le osservo a distanza di tempo trovo sempre qualcosa che non mi soddisfa e prontamente le ritocco.

Cosa vorresti cambiasse nel mondo dell’Arte e cosa dovrebbero fare per l’Arte gli operatori del settore? Cosa dovrebbero fare i politici, le associazioni, i musei, le gallerie, i collezionisti ecc.. per salvaguardare e sostenere l’Arte? – Vorrei che l’arte diventasse disponibile a tutti, che ci fosse un programma di educazione all’arte ovvero più attenzione e conservazione dell’arte esistente. Inoltre, vorrei che l’Arte contemporanea italiana fosse promossa maggiormente a livello internazionale.

Come vivono la tua Arte e il tuo essere Artista la famiglia e gli amici? – La mia famiglia e i miei amici mi appoggiano e mi gratificano da sempre in questo mio percorso artistico. Per me i loro pareri sono molto importanti e, sebbene alle volte siano spietati, li considero sinceri e volti alla mia crescita come artista.

Domanda intima: le tue opere le tieni per te o le vendi? Spiegaci anche le motivazioni del perché non vuoi venderle o separarti da esse o illustraci i tuoi canali di vendita che meglio ti aiutano e ti rappresentano, senza quindi mercificare troppo al tua Arte. – Molte opere le tengo per me, perchè le ritengo intime e frutto di duro lavoro e non riesco a liberarmene, sono l’emblema dei progressi che ho fatto e che sto continuando a fare. Altre le vendo sia per il piacere di sapere che la mia arte può essere apprezzata da altre persone sia perchè lo trovo un modo per poter rendere la mia esperienza artistica un investimento.

Altre notizie su di te e su cosa ci vuoi raccontare, sulla tua vita e sulle tue mostre. – Ho cominciato da autodidatta con la scultura della pietra leccese (lecciso). Da piccola uscendo da scuola, durante il tragitto di casa mi fermavo ad osservare gli scalpellini che realizzavano capitelli e fregi per la decorazione dei portali delle abitazioni. Quando mi son dovuta trasferire in altra provincia, purtroppo ho dovuto lasciare questa meravigliosa arte e ho cominciato a dipingere prima da autodidatta, poi seguendo dei corsi ad hoc. Essendo una ribelle da sempre, non potevo rimanere senza far nulla. Ho cominciato a parlare attraverso il colore e le immagini, cercando di approfondire l’Arte della composizione e della prospettiva. Sono stata sempre molto restìa a prendere parte agli eventi, sebbene mi invitassero, mi sentivo inadeguata, il mio pensiero era di non essere all’altezza. Vedevo sempre gli altri più bravi di me finché, spinta dalle mie figlie, mi presentai ad un concorso con una copia d’autore “La Maternità di Tamara de Lempicka” e fui selezionata. Cominciai ad avere più determinazione, quindi abbracciare la bellezza della pittura e continuare a studiare.

Un grazie a Rosa Maria da IoArte, Associazione Culturale

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento