La filiera di produzione della moda può essere modificata per un futuro migliore?

io-socio2

E tutto questo cosa c’entra con l’Arte?

MODA CIRCOLARE e AMBIENTE ETICO CREATIVO
evento Museo Bailo – Treviso – 31/05/2019 – 02/06/2019

Una bellissima idea, prendere dei jeans a “fine vita”, sotterrarli per 12 mesi e vedere, se nel terzo passaggio della vita di ogni cosa, la natura si riprende il maltolto…

Ecco la mostra a cui IoArte ha partecipato, invitati alla vernice.

MODA CIRCOLARE e AMBIENTE ETICO CREATIVO

Noi di IoArte, siamo andati curiosi, in quanto IoArte è anche portatrice del modello di vita, “vivere di Arte, per vivere meglio il futuro”. Siamo andati a osservare e respirare questa mostra/installazione dal titolo “Moda circolare e Ambiente Etico Creativo” promossa da Slow Fashion Design in collaborazione con il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019.

Che dire… innanzitutto idea innovativa e per il mondo, anzi a sostegno del mondo e del suo futuro, presentata in una cornice stupenda al Museo Bailo di Treviso. Bravi ragazzi, bravi. Complimenti, nulla al caso e tutto al posto giusto, ospiti compresi.

Siamo andati scettici, perché oggi si fa presto a parlare di Etica, di Slow di Sostenibilità e di tutti questi paroloni che in fondo in fondo portano solo a dire… svegliamoci e facciamo qualche cosa prima che sia troppo tardi, come già qualcuno ultimamente ha ripetuto più volte… il problema è che si parla tanto ma poco si fa realmente, invece qui si è fatto, speriamo non resti tutto etereo, ma diventi reale e movimento significativo.

MA ENTRIAMO NEL VIVO:

–         È stato sicuramente interessante apprendere che per produrre il jeans si usano, nella filiera di produzione, dalla coltivazione di cotone, al lavaggio prima della commercializzazione, 10 mila litri di acqua per ogni paio di jeans. Non ci credete? Guardate la storia del Lago d’Aral che si è prosciugato a causa della moda, del jeans o comunque di ogni prodotto che indossiamo di cotone. Andate a vedere questo filmato, attentamente e coscienziosamente – https://youtu.be/fWugfgt6anI, ma se volete approfondire guardatevi anche questo – https://youtu.be/d0oErf_ICu8.

–         È stato sicuramente pazzesco capire quanto la moda inquina, e di quanto, dai dati esposti durante il dibattito/presentazione mostra, esista ancora il lavoro minorile sulla raccolta e trattamento del cotone per l’industria della moda…

Potremmo continuare a parlarvi di tutto il passato, e del futuro, e di quanto la natura si stia ribellando, dando dei segnali forti e inequivocabili di cosa dobbiamo fare per non distruggere il pianeta in cui viviamo, ma… forse l’egoismo regna e nessuno vuole fare qualche cosa per il futuro o per i nostri figli. Ma…

CERCHIAMO DI PARLARE DEL TEMA CHE CI STA A CUORE

L’ARTE, cosa può fare per aiutare il mondo, cosa può fare per far aprire gli occhi, cosa può fare per far capire, magari alle nuove generazioni, di attuare un comportamento diverso dal nostro o da quello in cui abbiamo vissuto per fare in modo che il futuro del mondo sia migliore e non distruttivo come ora appare.

Sicuramente questa mostra è un buon punto di partenza… sicuramente è un qualche cosa che viene fatto, senza stare ai bordi e criticare e questo è molto positivo.

Ora è da capire cosa si può fare. A IoArte piacerebbe fare qualche cosa, con il tema Arte…  poter fare qualche cosa di utile, di innovativo, ma di concreto… e se avete idee, ben vengano… siamo qui per poter “usare” positivamente l’Arte per scopi innovativi, positivi e gratificanti, non solo per la nostra anima, ma anche per l’anima del nostro pianeta.

LA MOSTRA

La mostra è molto interessante, è stata creata in 15 giorni (complimenti) e la ricostruzione dei jeans rimasti sotto terra 12 mesi deve essere stata cosa non facile… (ancora complimenti)

Bello l’accostamento di sponsor che credono nel progetto, come l’azienda vinicola prima in Italia a creare e distribuire un vino biologico di filiera completa.

La mostra si sviluppa in una diversità e in una mescolanza ben dosata di installazioni di jeans, di tessuti e di opere d’Arte miste, e di cartelloni di spiegazione del concetto di smettiamo di far moda così…

Bello tutto, anche l’illuminazione, anche grazie alla location di pregio, grazie anche alle persone che hanno partecipato alla vernice con un dibattito che però non ha lasciato spazio ad interventi del pubblico… che in questo caso sarebbe stato bello poter sentire, quindi non come pubblico passivo, ma attivo e responsabile e adulto. Soprattutto per il tema trattato.

COSA CI RIMANE DENTRO

Ci rimane sicuramente la curiosità di vedere magari delle foto di backstage sulla riesumazione dei jeans. Ci rimane il desiderio di sapere e di capire come e cosa può fare ognuno di noi, Artisti compresi, per fare la propria parte. Ci rimane la volontà di capire lo slow e il fashion come possono collaborare per un futuro migliore senza stravolgerci la vita. Ci rimane la possibilità di capire come l’Arte e come ogni artista o ogni associazione, come la nostra, possono collaborare insieme per progetti atti a insegnare, stupire e far capire che si deve fare qualche cosa.

FINALE

Come finale vorrei solo ricordare e sottolineare che forse Zygmunt Bauman, aveva proprio ragione. In tutto, o quasi.

Usiamo l’Arte, per migliorare la nostra vita e quella del mondo… magari anche con vernici innovative, di cui magari parleremo in seguito.

articolo a cura di Franca Barzan
Staff di IoArte

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento