RASSEGNA INTERNAZIONALE HUMAN RIGHTS-DIVERSITY

di Lidia Borella

Il 21 maggio è stata inaugurata la rassegna di arte contemporanea “Human Rights-Diversity” e sarà visitabile, nella splendida location della Campana dei Caduti a Rovereto, fino al 21 settembre.

L’evento artistico è stato organizzato dall’AIAPI, dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti con il patrocinio dell’UNESCO, della provincia di Trento e del comune di Rovereto.

L’AIAPI (Associazione Internazionale delle Arti Plastiche Italia) è nata per offrire agli artisti italiani la possibilità di ottenere un ruolo riconosciuto come professionisti ed organizza eventi artistici nazionali e internazionali.  Il tema della mostra di quest’anno è la diversità, intesa in tutti i sensi: gli artisti sono chiamati a parlare del valore della diversità, ma anche della violazione del rispetto della diversità, utilizzando il linguaggio dell’arte, superando ogni barriera.

Tutti gli artisti selezionati hanno interpretato questo concetto attraverso diversi linguaggi artistici: le opere selezionate sono molto interessanti, ci sono installazioni di grandi dimensioni, sculture, dipinti, fotografie, video e performance durante l’inaugurazione; in ogni edizione di questo evento artistico vengono selezionati artisti provenienti da tutto il mondo per avere differenti punti di vista, in questa edizione sono presenti le opere di 141 artisti da 34 paesi diversi.

Ho partecipato alla rassegna con l’opera “Deviant Gravity 3”, uno scatto fotografico non elaborato in post-produzione che raffigura tre sassi di diverso colore sospesi surrealmente in un cielo turchese.

I tre sassi (arancio, bianco e nero) sono una metafora per rappresentare idealmente degli individui diversi tra loro, ma che si trovano in realtà nella stessa posizione di uguaglianza e che occupano lo stesso posto nel mondo: sotto lo stesso cielo.

Ad ogni artista è stato chiesto di spiegare il loro lavoro con una breve didascalia, la mia è la seguente: “Tre sassi di diverso colore sospesi nell’aria sono lì a rappresentare le diverse espressioni dell’umanità: siamo diversi in apparenza, ma profondamente uguali, perché siamo il risultato evolutivo della stessa “polvere di stelle” e viviamo tutti sotto lo stesso cielo”.

La mostra è interessante per capire il punto di vista di ogni artista, per vedere come gli artisti interpretano il tema del rispetto della diversità e dei diritti umani e per ammirare ogni singola opera.

deviant-gravity-3

E’ stato scelto il 21 maggio per l’inaugurazione perché è la giornata mondiale della Diversità Culturale per il dialogo e lo sviluppo ed il 21 settembre come termine della rassegna perché è la giornata mondiale della Pace.

L’atto costitutivo dell’UNESCO si propone di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza, favorendo mediante l’educazione, la scienza e la cultura, la collaborazione tra nazioni e il dialogo per garantire lo sviluppo e la pace.

La location dell’evento è perfetta, la grande Campana dei Caduti: Maria Dolens, sul suggestivo colle di Miravalle a Rovereto.

La Campana dei Caduti, detta anche Campana della Pace, è davvero molto imponente, è alta 3,36 metri e ha un diametro di 3,21 metri, è stata ideata per onorare i caduti di tutte le guerre e per invocare pace e fratellanza tra i popoli del mondo intero. E’ stata fusa nel 1924 col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni che hanno partecipato alla I^ Guerra Mondiale, è stata in seguito rifusa nel 1939, per migliorarne il suono, cessando però di suonare nel 1960 per una grave incrinatura. Rifusa nel 1964 è stata benedetta a Roma, in piazza San Pietro dal Papa Paolo VI e successivamente portata sul colle di Miravalle nell’attuale collocazione.

La campana suona ogni sera cento rintocchi per onorare tutti i caduti ed invocare la pace tra i popoli del mondo.  E’ molto d’effetto anche la collocazione della campana, dal colle su cui è situata si può ammirare tutta la valle sottostante, alti pali con le bandiere dei diversi stati affiancano il percorso che porta alla campana, rendendo la visita molto suggestiva.

Lidiart

19/07/2016, Lidia Borella

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